Sin dalla nascita il Premio Strega è stato indice degli umori dell’ambiente culturale e dei gusti letterari degli italiani. I libri premiati hanno raccontato il nostro Paese, documentandone la lingua, i cambiamenti, le tradizioni.

Già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno ankkkcora avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso; confermava il nuovo acquisto della democrazia. Così Maria Bellonci racconta la nascita, in seno al gruppo degli Amici della domenica, dell’idea di dare vita a un nuovo premio letterario, che contribuisse nell’Italia del primo dopoguerra alla rinascita culturale del Paese. Il Premio Strega venne annunciato il 17 febbraio 1947 e, grazie al mecenatismo di Guido Alberti, gli venne dato il nome del liquore prodotto dall’azienda di famiglia. Da allora gli Amici della domenica, che oggi costituiscono un corpo elettorale di quattrocento persone diversamente inserite nella cultura italiana, si riuniscono ogni anno per scegliere in due successive votazioni il vincitore: la prima in casa Bellonci, in giugno; la seconda al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, ai primi di luglio.

A luglio è stato annunciato il vincitore del Premio Strega 2023 al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. Gli ospiti hanno ricevuto in dono uno stemma letterario raffigurante parte del manifesto della LXXVII edizione del Premio Strega illustrato da Elisa Seitzinger. La mano con l’occhio veggente di Ecate, signora della magia e degli incantesimi, che tiene il libro da cui sbocciano fiori e scoccano scintille. Una creazione che unisce la tessitura jacquard all’illustrazione. La poesia per immagini è opera della fotografa Serena Bascone.



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